Case in affitto, case sfitte, affitti brevi turistici, affitti cari
05/06/2025

Questi argomenti interessano migliaia di cittadini delle nostre province. Si prospetta qualche soluzione? Lo abbiamo chiesto al presidente di Fiaip Pisa-Lucca, Armando Barsotti.
Presidente Barsotti, qual è la situazione del mercato degli affitti a Pisa e a Lucca?
Abbiamo in generale un’offerta che non riesce a soddisfare la domanda; questo fatto, insieme a un diminuito potere d’acquisto delle famiglie rispetto agli aumentati costi della vita e a una crisi della compravendita, produce un indebolimento del mercato locatizio.
È colpa degli affitti brevi turistici?
Il mercato di questi affitti bed & breakfast, il famoso Airbnb, rappresenta solo una piccolissima porzione del patrimonio immobiliare. Ricordiamoci invece che in Italia il patrimonio sfitto (in costante aumento) è più del 20% del totale (ISTAT Censimento permanente), spesso di proprietà pubblica, che non lo manutiene adeguatamente. Ad esempio, a Pisa ci sono 10.000 abitazioni non occupate su un totale di 55.000 (dati Fondazione OpenPolis).
D’altronde il turismo è un settore economico a cui l’Italia è vocata per il suo patrimonio storico-artistico e rappresenta una grande occasione di sviluppo economico. Pisa e Lucca sono molto attrattive da questo punto di vista. Non si può pensare contemporaneamente di sviluppare il turismo e lamentarsi per l’Overtourism, il turismo eccessivo. Certo una dinamica di occupazione degli immobili per affitti brevi esiste, ma in misura non decisiva, magari più sentita in certi settori dei centri storico-artistici.
Città in Europa che hanno proibito gli affitti brevi turistici o minacciano di farlo, non stanno risolvendo niente in termini di quantità di abitazioni disponibili per i residenti.
Poi bisognerebbe cominciare a ragionare, pacatamente e in spirito collaborativo, sul rapporto qualità/prezzo dell’hotellerie italiana. Spesso gli utenti trovano economicamente più conveniente un b&b, che oltretutto riesce a ricreare un’atmosfera familiare, che spesso l’hotel non è in grado di offrire. Ma qui si andrebbe lontano e fuori dalle mie competenze professionali e associative.
Allora qual è la causa della carenza di abitazioni in affitto e dei relativi prezzi alti?
A quanto detto si somma un problema tipicamente italiano: il proprietario non è tutelato quanto l’inquilino, quand’egli è moroso, anche per molto tempo. Spesso il proprietario deve pagare tutte le tasse degli affitti che non ha riscosso e non riscuoterà mai fino allo sfratto esecutivo e oltre.
Bisogna contemperare, e in questo Fiaip a tutti i livelli, compreso Pisa e Lucca che io rappresento, la massima redditività per il proprietario di un bene e legittime esigenze abitative delle famiglie.
Non è per niente facile, in presenza di un inquilino moroso per anni, riuscire a riottenere la disponibilità del proprio bene. Secondo una ricerca di Nomisma, il 30% dei proprietari di case ha paura ad affittare per via di questi rischi.
È necessaria una disciplina locatizia che tuteli meglio il proprietario che adesso non si sente sicuro e frena l’immissione del suo immobile sul mercato delle locazioni. Fiaip nazionale e Fiaip Pisa-Lucca sono tradizionalmente in prima fila per suggerire al legislatore e al regolatore soluzioni che soddisfino tutti gli attori del mercato locatizio, per un suo ordinato sviluppo.
Poi ci sono i problemi locali, diversi da città a città. Ad esempio, a Pisa c’è una pressione di studenti (52.000), dipendenti di ospedali (5000) e di università (3200) su 89.000 abitanti che a Lucca non c’è. Infatti, al pari della stessa pressione turistica e a dimensioni urbane minori, gli affitti a Lucca sono mediamente più bassi che a Pisa.
È in questo contesto che Fiaip si sta muovendo e sta spingendo per arrivare a soluzioni rapide che riportino il mercato ad un giusto equilibrio tra domanda e offerta.